Sabini
Mostra a L'Aquila con Valter Vari


di Emidio Di Carlo

Pasquale Pazzaglia è uno “storico” sui generis. Il suo moto intuitivo è in funzione di una materia informe, assunta dall’ambiente circostante, ordinata con ragionato calcolo mentale.
Le composizioni, realizzate con pietre su superfici acriliche, fanno pensare ora ai “cumuli” delle antiche sepolture picene, altre volte esplicitano le astrazioni materico-informali di cui i “sacchi” di Burri e, soprattutto, i “Concetti spaziali” di Fontana sono alcuni segnali esemplificativi; il tutto non senza un appena percettibile “canto figurale” dovuto agli elementi informali modellati dalla natura.
L’intuizione diviene concretezza quando le minute “lastre di pietra” identificano delle forze multiple traenti, organizzate con una trama compositiva ben articolata, cosciente e, per questo motivo, razionale o allorché il disegno mostra una serialità di linee parallele verticali sulle quali si fissano e risaltano delle impronte materiche; si tratta di un implicito richiamo ad un pentagramma sul quale l’artista colloca le sue “note” virtuali con potenzialità musicali.


2007